Amelia Earhart, icona femminista con i capelli corti e scompigliati e vestita da aviatrice, un’immagine iconica insieme al suo Lockheed Electra, l’aereo con cui tentò di fare il giro del mondo e con il quale scomparve nel Pacifico nel 1937.
Amelia decise che sarebbe diventata pilota nel 1920, dopo la sua prima esperienza di volo a Long Beach, in California. «Quando raggiunsi la quota di due o trecento piedi (tra i 60 e i 90 metri), seppi che dovevo volare», avrebbe ricordato in seguito. Il 3 gennaio 1921 prese la prima lezione e due anni dopo ottenne il brevetto di volo. Negli anni venti e trenta realizzò numerosi record: fu la donna che volò all’altitudine e alla velocità maggiori allora raggiunte, ad attraversare l’Oceano Atlantico e a pilotare, in solitaria, tra Oakland e Honolulu, e tra Los Angeles e Città del Messico.
L’ultimo volo
Amelia Earhart era una celebrità quando, nel 1937, progettò di compiere il giro del mondo. La sua non era la prima traversata aerea intorno al globo ma era di certo la più lunga: una estenuante rotta di 47mila chilometri vicino all’equatore.
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